Patricia Mallìa. La ricerca del nuovo linguaggio dell'arte, nelle forme dell'altrove: tra angeli e demoni

A cura di Alessandro Masi

Fotografie: Araldo De Luca

Editore: Araldo De Luca, Roma

La realizzazione del catalogo prende le mosse da un'esposizione delle opere di Patricia Mallìa, sculture e dipinti, tenutasi presso l'Archivio di Stato - Loggiato di Sant'Ivo alla Sapienza di Roma il 12 ottobre 2005. Ed è l'occasione per Alessandro Masi, curatore del progetto e del volume, di spiegare e descrivere l'operato dell'artista attraverso tutti suoi media.

La prima parte della pubblicazione è dedicata ad un'analisi attenta della concezione artistica di Patrcia Mallìa, la seconda ad una intervista attraverso la quale è l'artista stessa a spiegare i nodi della sua produzione e del suo pensiero creativo e la terza riporta una rassegna fotografica delle opere esposte.

"Patricia Malliìa segue un suo metodo, avendo un approccio unico e riconoscibile a sua disposizione nel plasmare forme come nello scolpire pietra o nel fondere il bronzo: la sua arte non viene mai prima della natura, ossia non vi è mai un anticipo razionale sull'istinto che è alla base dei suoi racconti e delle sue precoci intuizioni. Una forma di donna o un busto sono tali perchè quel nodo di legno o quella venatura l'hanno ispirata prima che potesse avere il tempo di pre-concepire un progetto dell'arte. Scultura e pittura sembrerebbero addirittura conciliare i propri obiettivi tanto è istintiva e sensuale la prima e meditata e rude la seconda. Di solito è il contrario, ma il contrario è la norma delle cose di Patricia Mallìa. La pittura è un manifesto, un proclama, una teoria di pensieri sovrapposti che si affacciano nel teatro della vita con suoni e luci forti, come forti e marcati sono i segni di colore che tracciano le sue tele". (cit. Alessandro masi)