I tesori del Museo Ebraico di Roma. Guida alla visita e alle collezioni

A cura di Daniela Di Castro

Testi: Daniela Di Castro

Fotografie: Araldo De Luca

Progetto grafico: Italiana d'Arte

Editore: Araldo De Luca, Roma

Il volume è stato realizzato per dare rilievo all'allestimento del Museo Ebraico di Roma inaugurato nel 2005, con alcune diverse integrazioni di genere storico e sociologico.

Sono molti i turisti e i romani che desiderano visitare la sinagoga, ma fino a pochi anni fa pochi di loro sapevano che la visita era possibile e anzi molto gradita. Una volta entrati, poi, si scopre che il Tempio Maggiore, quando non vi si tengono le funzioni religiose della mattina e al tramonto, è inserito insieme al piccolo e squisito Tempio Spagnolo nel circuito di visita del Museo Ebraico di Roma, che si trova nel seminterrato dell'edificio.

Un museo aperto nel 1960 e rinnovato nel 2005 per offrire ai visitatori notizie sulla presenza ebraica a Roma e per emozionarli con la bellezza delle opere d'arte che questa comunità ha prodotto nei secoli. Un museo che rappresenta lo specchio in cui gli ebrei romani si riflettono, traendo dal loro passato una migliore conoscenza di sé. Un luogo dove la comunità apre le porte alla cittadinanza, alle scuole, agli ebrei e ai non ebrei di tutto il mondo.


La Comunità Ebraica di Roma possiede uno straordinario patrimonio artistico e documentario, messo insieme in più di due millenni di presenza continua nella città, e in particolare durante l'età del ghetto (1555-1870). La collezione comprende i manoscritti e gli incunaboli in parte sopravvissuti alla razzia nazista del 1943, i documenti storici della comunità e delle sue associazioni e confraternite, registri anagrafici e contabili, delibere e molto altro, oggi confluiti nell'Archivio Storico della comunità, e quanto sopravvive del patrimonio artistico delle sinagoghe del ghetto, le Cinque Scole (Tempio, Nova, Catalana, Castigliana e Siciliana), alla quale si aggiunge l'Oratorio dei Quattro Capi.


Le raccolte artistiche oggi conservate nel museo, sono frutto delle donazioni dei fedeli alle sinagoghe di appartenenza, in un arco di cronologico fra il Seicento e l'Ottocento. Al loro interno spiccano stoffe di uso liturgico e cerimoniale, pergamene miniate e molti argenti, anch'essi di uso religioso.